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Lago Maggiore: CCL aggirato, personale arrabbiato

Acque agitate sui laghi ticinesi, dove la Società Navigazione Lago di Lugano (SNL) tenta di aggirare il CCL per i dipendenti attivi sul Lago Maggiore sottoscritto con i sindacati SEV, Unia e Ocst. Questioni poco chiare anche per quanto riguarda la gestione della Cassa Pensione dei dipendenti, i quali hanno chiesto ai sindacati di intervenire con urgenza. Ne abbiamo discusso con Angelo Stroppini, segretario sindacale SEV, responsabile del dossier.

A metà aprile, riuniti in Assembea i dipendenti di SNL attivi a Locarno e quelli impiegati sul lago Ceresio (Lugano), ma che di fatto lavorano prevalentemente sul lago Maggiore (Locarno), hanno ribadito di voler sottostare al CCL dei dipendenti attivi sul lago di Locarno e non più alle condizioni stipulate poco tempo prima dall’Associazione del personale trasporto lacuale e terrestre (Aplt).

Facciamo qualche passo in dietro per capire meglio la situazione: dopo gli scioperi del 2017 e 2018 a Locarno, la SNL ha sottoscritto con i sindacati Sev, Unia e Ocst un CCL per i dipendenti che lavorano sul lago Maggiore. Ad oggi, questo CCL copre solamente i reduci di quegli scioperi, ovvero cinque dipendenti. Evidentemente questi cinque non sono sufficienti per far funzionare la navigazione sul lago Maggiore e di fatto, dal 2018, la SNL ha reclutato personale per le attività sul lago di Locarno (dove lavorano una trentina di persone), ma non assumendoli sotto il CCL locarnese. «Si tratta di un palese tentativo di aggirare il CCL siglato con i sindacati per il personale di Locarno», spiega Stroppini, che prosegue: «Questo però ha delle ripercussioni anche sulla corretta applicazione delle norme sulla durata del tempo di lavoro previste nella Legge federale e nella rispettiva Ordinanza».

Su temi legati al tempo di lavoro, l’Ufficio federale dei Trasporti era peraltro già intervenuto, con una decisione del 29 giugno 2022 che diceva: «La SNL, con il suo comportamento, mette i suoi collaboratori nella difficile situazione di dover violare le regole e/o di non poterle rispettare, in senso (legge) come nell’altro (salute)».

La SNL ritiene di essere nel giusto e di aver sottoscritto un regolare CCL con l’Aplt per il personale di Lugano. Personale che è stato spinto a firmare l’accordo in condizioni di pressione e non propriamente con i classici metodi di un sindacato, come spiega Angelo Stroppini: «I dipendenti sono stati messi sotto pressione dalla SNL per aderire ad Aplt. I sindacati non obbligano i dipendenti ad affiliarsi. L’Assemblea si è svolta su un battello della SNL, sul quale era presente il responsabile delle risorse umane. Inoltre, la segretaria dell’associazione è pure segretaria di direzione della SNL. Una situazione quanto meno ambigua».

Un altro aspetto poco chiaro riguarda la Cassa Pensione del personale di SNL. Tutti i dipendenti SNL dal 1° gennaio 2022 hanno una nuova cassa pensioni, la VALITAS, che permette all’azienda di scegliere a chi far amministrare il patrimonio. SNL ha deciso di farlo amministrare alla fiduciaria del gruppo Copernicus presieduta dal Sig. Agostino Ferrazzini che è pure presidente di SNL. Da rilevare che al momento dell’uscita dalla precedente Cassa Pensioni (Symova) a fine 2021 il grado di copertura era del 111,97% mentre presso VALITAS al 31.12.2022 il grado è sceso al 94,2%. Perché dunque uscire da una Cassa Pensioni sana e peggiorare la situazione? Pure i risultati in termini di performance risultano poco lusinghieri e nettamente inferiori se comparati con la Cassa Pensioni precedente come pure verso il benchmark di riferimento di UBS. (Dati 2022: Valitas –16,51%, Symova –6,30%, UBS-PK Index –9,63%). Stroppini spiega che «Su richiesta del personale e con il sostegno dell’amministratore del SEV, Aroldo Cambi, stiamo chiarendo alcuni aspetti legati a questa Cassa Pensione. Tutta una serie di domande sono state poste alla commissione amministrativa Valitas di SNL e le risposte arrivano con il contagocce. Per questo motivo continuiamo ad insistere e a tempo debito convocheremo il personale».

Dopo l’assemblea di metà aprile, SEV, Unia e Ocst hanno chiesto alla direzione di SNL un incontro urgente per chiarire la situazione e tutelare il personale interessato. Incontro che è stato fissato per il 21 maggio. «Come SEV stiamo valutando diverse questioni legate al tempo di lavoro. Ci rivolgeremo dapprima alla Direzione dell’azienda per discuterle, ma se non dovessimo ottenere risposte il passo successivo sarà rivolgerci all’Ufficio federale dei Trasporti». La SNL infatti è sì una società privata a tutti gli effetti, ma riceve finanziamenti dal Cantone ed esercita l’attività su concessione federale.

Tra gli aspetti negativi della vicenda ce n’è però anche uno positivo: «Constatiamo che molti dipendenti stanno prendendo coraggio e hanno aderito al SEV in seguito a questa situazione, questo ci spinge ad approfondire i dettagli sul tempo di lavoro e riguardo alla Cassa Pensione», conclude Stroppini.

Veronica Galster