Appello
NO allo smantellamento di FFS Cargo in Ticino – Firmate la petizione per difendere il lavoro, l’ambiente e la volontà popolare

La petizione è stata lanciata dallo Comitato contro lo smantellamento di FFS Cargo in Ticino. Firmatela presto e fatela firmare da colleghe e colleghi, familiari, amici e conoscenti.
Ci sono due modi per firmare la petizione:
1) online al seguente link:
https://sevonline.wufoo.com/forms/m1r2inx20zj3l26/
2) per iscritto, scaricando e stampando la petizione. Link per scaricare la petizione in formato PDF: petizione-su-ffs-cargo-del-16.7.2025-no-allo-smantellamento-di-ffs-cargo-in-ticino-difendiamo-il-lavoro-lambiente-e-la-v.pdf – Da ritornare a: Sindacato SEV, casella postale 1469, 6501 Bellinzona.
Ecco il testo della petizione:
Appello
NO allo smantellamento di FFS Cargo in Ticino: difendiamo il lavoro, l’ambiente e la volontà popolare
FFS Cargo vuole chiudere 8 terminal intermodali in tutta la Svizzera: 2 – Cadenazzo e Lugano Vedeggio – sono in Ticino. Meno posti di lavoro e infrastrutture, più camion su strada: un attacco alla collettività, al territorio, al futuro della mobilità sostenibile e all’ambiente in cui viviamo. Invitiamo chiunque ad unirsi e sostenere l’attività del comitato ticinese contro la “ristrutturazione” di FFS Cargo, che promuove questo appello.
Una minaccia diretta ai posti di lavoro e alla qualità dell’occupazione
Dopo aver investito milioni di soldi pubblici in infrastrutture e servizi, FFS Cargo si disimpegna brutalmente dal traffico combinato interno svizzero. Alla perdita di 40 impieghi qualificati, con scarse prospettive di riconversione, si aggiunge il rischio di ulteriori esternalizzazioni e privatizzazioni che, come già avvenuto altrove, portano a condizioni contrattuali peggiori e salari più bassi, impattando su numerose famiglie ticinesi.
Un disastro annunciato per l’ambiente e la mobilità sostenibile
Dal 2021 i camion attraverso le Alpi sono tornati a salire, sfiorando il milione e vanificando l’obiettivo costituzionale dell’Iniziativa delle Alpi. FFS e Consiglio federale vogliono però chiudere i terminal e sospendere l’autostrada viaggiante, portando 100'000 mezzi pesanti in più all’anno sulle strade, con più ingorghi, emissioni e rischi, nonostante i fondi stanziati dal Parlamento.
Una politica dei trasporti scandalosa
La ristrutturazione segue una logica aziendalistica: tagli, smantellamento del servizio pubblico, privatizzazione dei profitti e socializzazione dei costi. L’autofinanziamento imposto a FFS Cargo è una condanna per la rotaia, schiacciata dalla concorrenza stradale drogata da dumping salariale e costi esterni ignorati. Anche la TTPCP (tassa sul traffico pesante) non copre i reali costi ambientali e sanitari.
Fermare lo smantellamento, organizzare la resistenza
La direzione presa non è inevitabile: è frutto di precise scelte politiche. Occorre cambiare rotta. Serve:
• trasformare il trasporto merci su ferrovia in un servizio pubblico, al pari di quello viaggiatori;
• difendere ogni posto di lavoro, sospendere immediatamente le misure in atto e impedire le esternalizzazioni e le privatizzazioni selvagge;
• adeguare la tassa sul traffico pesante, per coprire i costi reali del trasporto su gomma;
• garantire l’investimento pubblico nella logistica ferroviaria, in modo trasparente e sotto controllo democratico.
• revocare la decisione di abbandono dei terminal di Lugano Vedeggio e Cadenazzo e dell’autostrada viaggiante.
Un prezzo altissimo per il Ticino
Nel nostro Cantone, gli effetti della ristrutturazione sono già sotto gli occhi di tutti:
• perdita di occupazione stabile e di competenze ferroviarie;
• riversamento di decine di migliaia di camion in più sull’asse del Gottardo e nel Mendrisiotto;
• abbandono delle infrastrutture pubbliche appena ammodernate;
• peggioramento delle condizioni di sicurezza stradale e ambientale.
NO allo smantellamento di FFS Cargo in Ticino:
difendiamo il lavoro, l’ambiente e la volontà popolare!
Comitato contro lo smantellamento di FFS Cargo in Ticino