Digitalizzazione

Testo di orientamento sulla digitalizzazione e l'automazione/IA (2025)
- Il SEV favorisce la trasformazione digitale delle imprese nell'interesse dei/delle dipendenti.
- La digitalizzazione e l'automazione devono andare a vantaggio dei/delle dipendenti.
- I/le dipendenti devono essere coinvolti/e nell'introduzione, nello sviluppo e nella revisione degli strumenti di lavoro digitali.
- I datori di lavoro hanno il dovere di assicurare la formazione e il perfezionamento dei/delle propri/e dipendenti.
- L'introduzione, l'utilizzo e lo sviluppo devono essere regolati dalle parti sociali.
Trasformazione digitale – sociale e democratica!
Sebbene la trasformazione digitale offra da un canto grandi opportunità per il progresso sociale, dall’altro comporta anche enormi rischi di compromettere le conquiste sociali per le quali si è lottato. Il controllo e la gestione democratica del cambiamento digitale sono un prerequisito per il progresso sociale. I diritti fondamentali e i diritti sindacali non devono essere compromessi dall'uso delle tecnologie digitali. In qualità di Sindacato del personale dei trasporti, il SEV si impegna a plasmare attivamente questi sviluppi nell'interesse dei lavoratori e delle lavoratrici poiché, in definitiva, si tratta di capire come vogliamo lavorare e vivere in futuro.
Lavoro 4.0: digitalizzazione e automazione
La trasformazione digitale sta mettendo sempre più in rete la società in tutti i settori della vita. Le reti di comunicazione cablate e wireless, in particolare, consentono di collegare in rete i sistemi incorporati. Come conseguenza di questo sviluppo, stanno emergendo i sistemi cyber-fisici (CPS) che consentono di controllare i processi lavorativi tramite computer. L'obiettivo della trasformazione digitale è quello di automatizzare ulteriormente i processi lavorativi. La razionalizzazione e la flessibilizzazione dei processi di lavoro tendono a portare a rapporti di lavoro meno rigidi e individualizzati e a una maggiore responsabilità personale da parte dei dipendenti. L'automazione e la robotizzazione, rispettivamente il ricorso alla cosiddetta «intelligenza artificiale» (IA) non stanno cambiando solo il contenuto del lavoro, i processi lavorativi e i profili professionali, ma anche l'interazione tra dipendenti e macchine.
La trasformazione digitale non deve portare alla piattaformizzazione e alla precarizzazione. I rapporti di lavoro devono continuare a essere regolati dalle parti sociali e creare sicurezza sociale.
Mobilità 4.0: impedire la disumanizzazione del trasporto pubblico
L'automazione dei processi di lavoro sta avanzando anche nel trasporto pubblico, sia tra i/le conducenti, sia nelle officine, nella vendita o nell'amministrazione. Malgrado la digitalizzazione e l'automazione, il trasporto pubblico ha ancora bisogno di volti: persone sui treni, sugli autobus e nelle stazioni che creino fiducia, forniscano informazioni, trasmettano sicurezza e aiutino a risolvere i problemi. Il trasporto pubblico non deve essere disumanizzato e deve continuare ad essere accessibile a tutti, con o senza smartphone.
L'interoperabilità porta standard europei
La trasformazione digitale sta influenzando gli standard tecnici del trasporto ferroviario a livello mondiale. A seguito della crescente interconnessione dei sistemi ferroviari nazionali in una rete europea, gli standard tecnici vengono armonizzati in tutta Europa. Il trasporto ferroviario transfrontaliero richiede l'interoperabilità, che limita il campo di applicazione delle normative nazionali. Per questo motivo il SEV è attivamente coinvolto a livello europeo.
Cambiamenti tecnologici a vantaggio dei/delle dipendenti
Il SEV è fondamentalmente favorevole alla trasformazione digitale, a condizione che vada a vantaggio dei/delle dipendenti. Lo sviluppo deve essere orientato alle esigenze dei/delle dipendenti, che devono inoltre partecipare ai guadagni di produttività in termini monetari. I datori di lavoro devono adempiere alla loro responsabilità sociale ed etica nei confronti dei/delle dipendenti, delle loro proprietari e della loro clientela. Le conquiste del partenariato sociale devono essere salvaguardate e le relazioni del partenariato sociale devono essere rafforzate.
Dare forma alla flessibilizzazione nell'interesse dei/delle dipendenti
Il lavoro sta diventando più flessibile e mobile, rendendo idealmente più facile la conciliabilità tra lavoro e vita privata. Ciò richiede modelli di orario di lavoro adeguati e supporti tecnici per lavorare da qualsiasi luogo. La distinzione tra lavoro e tempo libero e l'uso privato dei dispositivi devono essere chiaramente regolamentati.
Co-progettazione: rafforzare i diritti e i processi di partecipazione
Introduzione o revisione di nuovi strumenti digitali
I/le dipendenti devono essere coinvolti precocemente nell'introduzione e nell'ulteriore sviluppo degli strumenti digitali. Le applicazioni vanno formate in base alle esigenze. Per la formazione deve essere messo a disposizione un tempo di lavoro sufficiente e l'eventuale utilizzo di attrezzature private deve essere compensato. Inoltre, deve essere istituito un punto di contatto che possa essere consultato con breve preavviso, se necessario.
Qualifica dei collaboratori/delle collaboratrici e Commissioni del personale
Per poter partecipare efficacemente ai processi di partecipazione e riconoscere i casi di discriminazione sono necessarie una comprensione di base dei sistemi algoritmici, conoscenze giuridiche ed etiche di base e conoscenze specialistiche dei processi lavorativi in questione. Il SEV ha il compito di formare sistematicamente i membri delle Commissioni del personale e di fornire loro un supporto specialistico nei processi di partecipazione. È disponibile un programma di formazione corrispondente che può essere utilizzato.
Consentire l'acquisizione di qualifiche professionali
Nuovi profili professionali stanno emergendo, altri stanno cambiando o stanno scomparendo del tutto. Le aziende hanno la responsabilità di formare i propri collaboratori e le proprie collaboratrici in modo che possano stare al passo con gli sviluppi tecnologici. Il SEV è favorevole a un aggiornamento mirato, alla formazione e al perfezionamento professionale. Va notato che gli strumenti di formazione digitali non sono adatti a tutti i dipendenti. Occorre quindi offrire anche alternative non digitali. Per i/le dipendenti che non sono in grado di affrontare la trasformazione digitale, devono essere trovate soluzioni che permettano loro di continuare a partecipare al processo lavorativo. Il SEV chiede una stretta collaborazione tra le parti sociali nello sviluppo dei profili professionali.
Tutelare i diritti e l'autonomia dei/delle dipendenti
Garantire la protezione dei dati
I dati dei collaboratori e delle collaboratrici vengono continuamente raccolti nell'ambito di processi automatizzati. Il rispetto della protezione dei dati è quindi obbligatorio per la loro tutela. I dati possono essere trattati solo per scopi specifici e solo se i/le dipendenti interessati/e hanno dato il loro consenso volontario. Il diritto di visionare i dati deve essere concesso ai/alle dipendenti senza limitazioni. L'uso dei dati personali, in particolare per i controlli di prestazione e di comportamento, deve essere regolamentato dalle parti sociali.
Sviluppare ulteriormente il partenariato sociale
Completare i Contratti collettivi di lavoro (CCL)
L'uso della tecnologia digitale, in particolare dei sistemi algoritmici, deve essere regolamentato in modo vincolante tra le parti sociali. Devono essere regolamentate questioni quali il coinvolgimento delle parti sociali nello sviluppo e nell'introduzione di strumenti di lavoro digitali, l'utilizzo dei dati, la protezione dei dati, la sicurezza dei dati, la trasparenza, le fonti dei dati, le qualifiche e il valore aggiunto per i collaboratori e le collaboratrici. Devono essere inoltre stabiliti diritti di codecisione per l'introduzione di nuove tecnologie.
Possibilità di contatto con le maestranze da parte dei sindacati
Poiché il lavoro sta diventando sempre più flessibile e decentralizzato, i sindacati hanno bisogno anche di un diritto di accesso virtuale alle aziende. Per i sindacati, è l'unico modo per entrare in contatto con le maestranze che non sono legate a un luogo specifico e per spiegare i loro diritti.